Libro di testo digitale, Lim e dispositivi per una didattica aumentata dalla tecnologia.

Insegnare inglese nella scuola primaria con il libro digitale.

Sono un’insegnante e ancora prima un’apprendente di lingue straniere. Da anni studio le strategie per imparare meglio, per superare le difficoltà più frequenti, per utilizzare al meglio tutti gli strumenti che esistono, e per esplorare il mondo sempre più ampio di possibilità offerte dalla tecnologia digitale.

Da due anni insegno inglese nella scuola primaria e sono partita con l’analisi dei libri di testo offerti dal mercato. Per fortuna in quasi tutte le classi del mio istituto era stato adottato un testo non solo buono dal punto di vista metodologico, ma anche ottimo dal punto di vista digitale: Top Secret della Lang. Ho avuto così da subito l’opportunità di utilizzare un testo adatto al mio stile di insegnamento.

Lavorare con il libro giusto per le nostre esigenze.

La versione digitale di Top Secret è una copia identica del testo cartaceo e contiene tutti gli audio e tutti gli esercizi, compresi quelli del workbook, in versione interattiva con l’autocorrezione e le soluzioni pronte all’uso. Gli esercizi variano dagli esercizi di comprensione orale a quelli di uso della lingua, passando attraverso diverse forme e modalità, con esercizi più simili a giochi nei volumi dei primi due anni.

Un altro vantaggio è quello di essere fruibile sia online su pc, sia su tablet online e offline, non ho invece apprezzato il non essere in dotazione su CD con il libro cartaceo. Questo limita il suo utilizzo in classe su diversi dispositivi se non è presente una connessione internet (sarebbero necessari in classe molti tablet con il libro già installato).

Nonostante questo piccolo neo, le caratteristiche di questo libro mi hanno permesso di sperimentare un tipo di apprendimento cooperativo, che utilizza le risorse digitali per imparare in maniera il più possibile autonoma dal docente, sfruttando al massimo le opportunità offerte dal testo stesso.

Preparare l’aula.

Perché tutti gli alunni possano partecipare attivamente, sono divisi in piccoli gruppi di due, massimo tre e ogni gruppo è dotato di un pc o tablet per la consultazione del libro di testo, è permesso l’uso degli smartphone esclusivamente per la ricerca dei vocaboli sconosciuti. È inoltre predisposto uno spazio attorno alla Lim, in modo che un gruppo lavori anche su questo dispositivo e sia responsabile di dirigere gli ascolti.

Alcuni gruppi si sono col tempo dotati di cuffie per poter eseguire gli ascolti in maniera indipendente da quelli diretti dal gruppo della Lim.

Quando svolgere questa attività.

Ho deciso di svolgere questa attività ogni volta che introduco una nuova unità del libro di testo, in quanto mi è sembrato un modo stimolante per mettere la classe di fronte ad una situazione problematica, che necessitasse di un lavoro di gruppo per la sua risoluzione e di tutti gli strumenti disponibili. Finora ho sperimentato questa modalità nelle classi quarte e quinte.

Pronti via.

Una volta preparato il setting i bambini caricano il libro digitale in ogni dispositivo e partono da soli alla scoperta della nuova unità. Essendo comunque la copia esatta del loro libro di testo cartaceo, gli alunni si orientano quasi immediatemente in questa sua nuova forma, che hanno comunque più volte sperimentato anche alla Lim, guidati dall’insegnante.

Come si organizzano i gruppi.

I bambini si organizzano facendo in modo che ognuno partecipi e fanno a turno per “mettere le mani sulla tastiera“, attività preferita al manovrare il mouse, nel caso fosse presente, che è considerata di secondaria importanza. Quando si trovano di fronte ad un esercizio da svolgere si consultano prima di rispondere, discutono, qualche volta si arrabbiano se non sono d’accordo, spesso si rivolgono agli altri gruppi per conoscere il loro parere, ma non sono disposti a rivelare la soluzione e sfidano i compagni per vedere quale gruppo ha ottenuto il punteggio migliore.

Il gruppo alla Lim svolge le stesse attività dei compagni ma, ogni qualvolta si presenta un esercizio di ascolto richiama l’attenzione degli altri perché si possa svolgere in contemporanea con tutti i gruppi. Questa modalità non è gradita a tutti i gruppi, alcuni infatti preferiscono procedere con i propri tempi e si sono quindi dotati di cuffie per svolgere gli esercizi di ascolto autonomamente.

Per risolvere il frequente dilemma del “cosa vuol dire questa parola?” gli alunni sono incoraggiati ad usare un dizionario online o il più immediato Google traduttore, che nella maggior parte dei casi soddisfa le loro esigenze.

Alcuni gruppi poi decidono di eseguire attività extra, anche non richieste dall’insegnante. Per esempio utilizzano la possibilità di ripetere i dialoghi del libro in stile karaoke, interpretando i personaggi a turno.

Quando chiedono aiuto.

Ogni unità del libro di testo a partire dal terzo volume, contiene una sezione dedicata alla grammatica, che viene prima presentata all’interno di attività comunicative e poi resa più esplicità con tabelle, schemi ed esercizi mirati. Quasi sempre a questo punto i bambini si fermano, alzano lo sguardo verso la maestra e chiedono aiuto. Per agevolarli senza comunque interrompere il lavoro di ogni gruppo, utilizzo la normale lavagna e i gessetti per dare delle spiegazioni scritte, che possano poi servire in seguito anche ai gruppi che arriveranno più tardi alla sezione grammaticale.

Qual è il ruolo dell’insegnante.

Inizialmente la situazione può risultare caotica, ma non bisogna scoraggiarsi, in quanto la forte motivazione dei bambini ad usare i dispositivi li spinge molto presto ad attuare strategie di adattamento, abbassando la voce per capirsi meglio all’interno dei gruppi, aspettando con meno impazienza il loro turno di usare la tastiera, discutendo meno animatamente durante lo svolgimento degli esercizi e rispettando i compagni, qualora commettano degli errori. L’insegnante ha ovviamente un ruolo di regia, predispone l’ambiente e si assicura che tutti i bambini partecipino adeguatamente, interviene per gestire i conflitti all’interno dei gruppi e tra i gruppi stessi. Ha anche un ruolo di esperto tecnico, in quanto non è assolutamente scontato che i cosiddetti “nativi digitali”, sappiamo usare correttamente un browser o la tastiera.

Ultimo ma non meno importante, come già detto l’insegnante ha un ruolo di facilitatore dell’apprendimento e interviene in tutti quei casi in cui i bambini non ce la fanno da soli e hanno bisogno di quell’indizio in più, che permetta loro di superare l’ostacolo e continuare autonomamente.

Che cosa fare dopo.

Per concludere la lezione, approfitto di tutti i dispositivi già conessi e propongo dei quiz per la classe con Kahoot  e Quizlet che riguardino gli argomenti sui quali i bambini si sono appena esercitati.

Il libro di testo cartaceo.

La lezione successiva la svolgo sul libro cartaceo. La stessa unità viene affrontata in maniera più guidata e questa volta ho un ruolo più centrale. Sono io che sto alla Lim,  e do la parola ai bambini, che svolgono individualmente gli stessi esercizi già eseguiti sul libro digitale. In questo  modo ho più tempo per indagare sui reali apprendimenti avvenuti, e per cercare di intervenire in maniera più efficace su chi mostra delle difficoltà.

I pro e i contro.

I pro che ho finora riscontrato sono:

  • l’entusiasmo con cui i bambini affrontano ogni nuova unità, sono già emozionati al solo pensiero di poter usare i dispositivi e il libro digitale;
  • la collaborazione, gli alunni discutono tra di loro e con gli atlri gruppi su come risolvere un problema, superare un esercizio, svolgere un’attività;
  • la volontà di farcela da soli, raramente i bambini interpellano l’insegnante. Preferiscono dimostrare di potercela fare da soli;
  • imparare dagli errori, la modalità digitale permette di fare e rifare gli stessi esercizi per arrivare al risultato corretto;
  • organizzarsi e inventare nuove attività, lasciati liberi i bambini imparano ad organizzarsi all’interno dei gruppi, e spesso capita che esplorando il libro digitale scoprano o inventino nuove attività.

I contro:

  • il caos e sempre dietro l’angolo, nonostante tutto sono sempre bambini… litigiosi, impazienti, bisognosi dell’intervento dell’adulto;
  • i conflitti, quasi mai gli alunni sono tutti d’accordo su chi deve fare cosa, su come si deve svolgere un esercizio, su chi ha ragione e chi torto, tanto che l’insegnante deve spesso intervenire per riportare la calma;
  • la non contemporaneità delle azioni, per cui bisogna coordinare gli ascolti, fermarsi per spiegare la grammatica, etc.
  • i più lenti che si adagiano un po’ e che bisogna continuamente spronare, e i più bravi che tendono a prevaricare all’interno del loro gruppo e che devono imparare a lasciare spazio a tutti.

 

 

 

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L'Autore


Simona Ilot
Insegno lingue. Sono appassionata di computer, didattica digitale, programmazione e vari.
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