The next news: quali app per WebDoc.
La diffusione della Rete e la possibilità di raggiungere chiunque, il coinvolgimento del pubblico con storie che possono essere raccontate, la partecipazione attiva di tutti al racconto della contemporaneità, lo sviluppo di device sempre più smart e innovativi, sono tutti fattori che hanno risentito del mutamento globale che sta nella comunicazione e nei linguaggi.
Creare, condividere e scoprire che moltissimi messaggi nascono dalla combinazione di svariati canali sociali ci permette di prendere i vari contenuti presenti sui servizi, di unirli e di dare vita a delle storie documentate e interattive dotate di ogni cosa!
Oggi siamo un po’ tutti degli storyteller, siamo esperti di social media e anche di dati, di “infografica”, a volte piccoli registi o fotografi un po’ per virtù e un po’ per necessità ma agevolati dalla nascita e dallo sviluppo di strumenti, piattaforme, app, programmi che aiutano tutti a narrare tutto, utilizzando i possibili tool che aiutano a soddisfare le aspettative di chi è affamato di storie e novità.
Non a caso Google ha deciso di creare un suo laboratorio, “Google News Lab“, http://newslab.withgoogle.com, per “aiutarci a costruire il futuro dei media” mettendo a disposizione gli strumenti di Google labs per utilizzarli al meglio nella redazione di reportage e articoli.
Un format Web Doc di tutto rispetto dovrebbe contenere i seguenti elementi, insieme alle principali tecniche di produzione multimediale sia nel caso di scrittura del trattamento per un documentario tradizionale che in quello di un web documentary come Storytelling.
1. una Mind Map:
una mappa di sintesi del Soggetto/Sceneggiatura, in forma grafica e ipertestuale, una sorta di concept operativo con scelta dei protagonisti, della location, dei materiali d’ archivio e banche dati;
2. uno Storyboard:
una timeline per seguire la traccia della mind map e poter organizzare l’architettura narrativa del progetto;
3. una Content Curation:
con l’ organizzazione dei media (contenuti) in sequenze sulle tracce della Timeline; la definizione dei vari tipi di media che verranno integrati nel progetto; i vari link ossia i collegamenti narrativi/associativi fra i diversi contenuti per poter visualizzare relazioni fra le sequenze
4. una Content Production
creare e incorporare contenuti multimediali nel progetto di WebDoc tenendo conto delle:
- regole di base per lo sviluppo di una semplice interfaccia:
- categorie per l’organizzazione interattiva dei contenuti e la loro pubblicazione
Ecco alcuni Tools che ci possono venire incontro in maniera diversa.
1) Adobe Spark
Piattaforma gratuita, offre una suite per creare webdoc con una nuova modalità comunicativa: è una narrazione interattiva sul web (che può anche essere messa su un cd rom, nell’eventualità di allegarlo a pubblicazioni già esistenti o realizzate ad hoc) che prevede una narrazione non lineare e una lettura interattiva, un ipertesto dal taglio giornalistico che nulla ha da invidiare ai più potenti software di editing.
2) Medium
È una piattaforma gratuita che permette a chiunque di pubblicare e condividere contenuti di qualità Unire il classico stile narrativo di un blog alla potenza di un social collegato con il mondo è l’idea di questa piattaforma. L’interfaccia è di tipo WYSIWYG (What You See Is What You Get) per dare agli utenti la sensazione di scrivere direttamente sul web.
3) Shorthand
Shorthand è una piattaforma di tipo professionale ( Shorthand Social la versione gratuita ma più limitata).che permette di costruire storie attraverso l’utilizzo di più strumenti narrativi: testi, foto, video, facendo vivere al lettore un’esperienza totalmente immersiva. Uno dei suoi punti di forza è la gestione dei contenuti.
4) Racontr
Racontr è una piattaforma (disponibile in vari pacchetti che cambiano in base alle possibilità offerte) che dà la possibilità di mixare tutti i contenuti di una storia in un’interfaccia interattiva. È possibile costruire velocemente una narrazione attraverso il “drag and drop” di testi, file audio, video, infografiche, foto e mappe. Si possono realizzare sono molteplici progetti.
5) Creatavist
Creatavist piattaforma molto semplice, offre 5 piani differenti in base alle esigenze dell’utente: dalla versione free a quelle a pagamento. Supporta oltre a materiale testuale, anche immagini, video, slide o PDF. Si possono incorporare più storie, una dentro l’altra, riutilizzando parti comuni a differenti capitoli. I progetti possono essere esportati in formato ebook; si possono creare siti appositi o sviluppare contenuti per una lettura su smartphone o tablet.
6) Meograph
Meograph, strumento gratuito ma non facile da usare,(ma esistono diversi tutorial per la comprensione) permette di creare e condividere narrazioni digitali ricavando dal web gli elementi necessari: testi, video, immagini, mappe. È presente una timeline molto utile per rendere più evidenti date e tempistiche. Ha come particolarità quello di sfruttare Google map come base da cui far partire le storie.
7) Storyform
Storyform è una piattaforma( è necessario registrarsi gratuitamente) che permette di raccontare storie interattive utilizzando testi, slideshow, video, mappe senza utilizzare linguaggio html. I materiali caricati sono riproposti per rendere più piacevole l’esperienza della fruizione e per limitare al massimo la funzione di “scroll” nella lettura.
8) Storehouse
Storehouse è un’app gratuita che offre agli utenti un modo semplice per creare narrazioni interattive tramite foto, video e testi. L’app è ottimizzata per iPad e dispone di un’interfaccia intuitiva che permette di gestire in modo semplice e veloce il layout. I contenuti possono essere aggiunti dal proprio archivio fotografico, ma anche da altre realtà come dropbox, flickr e instagram..
9) Steller
Steller è una app gratuita creata e sviluppata da Mombo Labs. Consente agli utenti che la scaricano di creare narrazioni con un forte impatto visivo e una grande attenzione al design e all’eleganza del risultato finale. Per usarlo basta semplicemente scegliere un layout, costruire una narrazione con foto e video, personalizzare il tutto con un editing finale. Si tratta di uno strumento che vuole creare, fin da subito, un forte legame tra i suoi utenti oltre che con il pubblico di lettori.
All’interno del settore dell’istruzione il WebDoc permette ad insegnanti e studenti di interagire e collaborare su contenuti didattici.
I nostri studenti potranno essere guidati alla comprensione di cosa significhi creare un documentario, sia nel senso classico del termine (story-telling lineare) che nel senso più contemporaneo (story-telling non lineare), integrando il proprio racconto con elementi di info-grafica e animazione 2D e 3D.
Anche la Rai ha dedicato un proprio spazio all’interno delle sezioni dedicate alla Cultura, alle News, alla Storia e alla Scuola, pubblicando alcuni WebDoc e videostory-telling: un nuovo modo di fare “documentario” narrando.
Approfondimenti:
http://www.rainews.it/dl/rainews/webdoc.html
http://www.cultura.rai.it/webdoc.aspx
Articolo interessante. Per quello che può valere, io ho sperimentato il Webdoc per alcuni lavori dei miei studenti. E’ in dirittura d’arrivo il primo, sulla prima Rivoluzione scientifica, svolto con una classe quarta scientifico. I ragazzi hanno utilizzato Atavist (che, comunque, vincola molto le possibilità di interazione e la possibilità di multi-percorsi personalizzati per il lettore), realizzando non solo i testi (alcuni anche in inglese), ma anche dei video approfondimenti e delle animazioni di alcuni modelli astronomici.
Di seguito il link alla mappa di progettazione e quello del Webdoc (ancora da mettere a punto in alcune parti).
http://www.xmind.net/m/th9H
https://progettoclassedigita.atavist.com/la-prima-rivoluzione-scientifica