Nuove possibilità per la didattica
Un mondo immersivo simula un ambiente reale attraverso l’uso di tecnologie elettroniche e grafica computerizzata. I mondi immersivi rappresentano la frontiera più avanzata della realtà virtuale.
La realtà immersiva consente agli studenti di mettere in pratica e documentare l’apprendimento misurandosi con una realtà tecnologica a loro più vicina. Le sfide e le opportunità stimolano il loro impegno spronandoli ad operare in un contesto di problem solving per trovare soluzioni significative ed incrementare le competenze.
La simulazione offre la possibilità di interagire in maniera attiva attraverso la riproduzione di aspetti della realtà reale definendo l’insieme dei processi che guidano la logica di funzionamento del sistema. È la riscoperta della modalità di apprendimento propria degli esseri viventi ovvero un apprendimento naturale, efficace, motivante, meno faticoso e piacevole.
Caratteristiche
Un mondo immersivo prevede alcune caratteristiche tipiche dei social network: la comunicazione, la presenza, l’appartenenza ad una specifica comunità, la socialità, la collaborazione. Soprattutto quest’ultima si rafforza nei mondi virtuali come riappropriazione in chiave sociale da parte degli studenti del processo di apprendimento inteso come costruzione attiva e soggettiva della conoscenza, sviluppo di abilità e competenze. Gli studenti partecipano in modo collaborativo e creativo alla risoluzione delle sfide come se si trovassero di fronte a un foglio bianco. Il loro coinvolgimento prevede l’attuazione della strategia del role – play che incentiva il pensiero critico e lo sviluppo delle competenze metacognitive. Gli allievi interagiscono in un ambiente siffatto con il loro avatar che gesticola, si muove, parla e può essere modellato secondo le loro esigenze e l’io emotivo.
Opportunità didattiche
Gli allievi sono sicuramente pronti ad interagire e ad apprendere facendo leva sugli aspetti della comunicazione informale, molto meno i docenti. La diffidenza dei docenti è data dal non intravedere nella didattica immersiva un’opportunità per innovare l’apprendimento in modo creativo. In realtà all’interno di un mondo immersivo possiamo integrare pratiche pedagogiche che possono rispondere ad una chiara valutazione, migliorare i livelli di attenzione, incoraggiare l’inclusione, favorire stati d’animo positivi, offrire opportunità di apprendimento e capacità generative, tradurre le competenze pro-sociali in sapere agito.
Differenze tra mondi immersivi, videogiochi e serious games
In un videogioco il giocatore esplora il mondo virtuale, lo percorre, lo osserva, lo percepisce, tocca gli oggetti e formula un’ipotesi, un’idea che lo porta ad agire e a riflettere sui feedback ricevuti. Si muove e agisce secondo un design e una modalità di azione predefinita a priori dall’autore del gioco.
In un mondo immersivo l’alunno, pur compiendo le stesse operazioni, realizza un progetto/percorso agendo con gli strumenti a sua disposizione. Questi gli consentono di riflettere sugli obiettivi, sui valori e sui desideri espressione dei bisogni della comunità classe. Il docente guida lo studente nel mondo virtuale e indirizza la sua libertà nel rispetto delle convenzioni sociali che contraddistinguono la vita reale.
I serious games prevedono simulazioni virtuali interattive con scenari del tutto simili ai videogiochi, ma si caratterizzano per l’integrazione di informazioni e conoscenze. L’utente agisce all’interno di una sorta di palestra e apprende sollecitando la memoria, l’attenzione e la percezione attraverso la comprensione del contesto (learning by doing). Sono impiegati prevalentemente nell’ambito del training aziendale ma anche per campagne di sensibilizzazione e di educazione.
Il cambiamento globale e pervasivo odierno, dato dall’affermarsi e dalla disponibilità di tecnologie sempre più avanzate, richiede un cambio di rotta per rendere il processo formativo più efficace e coinvolgente. I mondi immersivi consentono di costruire il significato delle esperienze favorendo interconnessioni, abilità creative, l’interazione e l’inclusività. In Italia la didattica immersiva è diventata comunità di pratica attraverso gli ambienti virtuali e le esperienze realizzate con Edmondo e MinecraftEdu.
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